1) LA POSIZIONE DELLA CHIESA SU MEDJUGORJE IN RAPPORTO PURE ALLE ALTRE APPARIZIONI MARIANE (DIEGO MANETTI)

 

2) IMPORTANZA DELLA SANTA MESSA
SPIEGATA DALLA MADONNA A CATALINA RIVAS  (DA AGGIORNARE)

 

LA POSIZIONE DELLA CHIESA SU MEDJUGORJE IN RAPPORTO PURE ALLE ALTRE APPARIZIONI MARIANE (DIEGO MANETTI)

 

In questa importante informazione  Diego  produce una preziosa sintesi  dall'immenso volume di dati di enorme interesse e di grande importanza su questo argomento che da moltissimi anni approfondisce negli  incontri che organizza in tutta Italia, nei suoi libri e nelle sue trasmissioni radiofoniche.


Diego ManettiLa Chiesa su Medjugorje

COSA DICE LA CHIESA SULLE APPARIZIONI DI MEDJUGORJE

 

Qual è la posizione della Chiesa Cattolica sulle apparizioni di Medjugorje?

Sollecitato da più parti a rispondere a questa domanda, ho deciso di scrivere quanto segue per tentare di fare un po’ di chiarezza in mezzo a tante ipotesi e mezze verità che, sulla scia di un interesse mediatico sempre maggiore, più che informare rischiano di confondere fedeli e semplici curiosi.

Traggo spunto da miei precedenti studi e pubblicazioni, in modo particolare Ipotesi su Medjugorje (San Paolo 2011), con aggiornamenti fino ai giorni nostri.

 

Anzitutto, proviamo a rispondere alla domanda: perché appare la Madonna?

 

 

Che cosa si intende per apparizione mariana?

 

Quando una o più persone vedono manifestarsi ai loro occhi la figura della Beata Vergine Maria, si dice che appare loro la Madonna.

 

Le apparizioni o gli avvenimenti miracolosi attribuiti a Maria di cui si parla a vario titolo lungo duemila anni di storia del cristianesimo sarebbero circa centinaia, secondo quando riportato nell’opera di Hierzenberger Gottfried e Nedomansky Otto, Tutte le apparizioni della Madonna in 2000 anni di storia. I suoi messaggi, i documenti e le testimonianze (Piemme 1996).

 

Qual è la posizione della Chiesa? Mentre gli ortodossi sono aperti sul tema, i protestanti rifiutano tali fenomeni. La Chiesa Cattolica invece non solo ammette le apparizioni mariane, ma le esamina per riconoscerne la soprannaturalità, agendo con prudenza e attenzione.

 

Le apparizioni ufficialmente riconosciute dalla Chiesa Cattolica sono dunque assai di meno delle centinaia tradizionalmente ricordate.

Secondo René Laurentin e Patrick Sbalchiero, autori del Dizionario delle apparizioni della Vergine Maria (Edizioni ART 2010), le apparizioni ufficialmente riconosciute sono le seguenti:

 

1. Nostra Signora di Guadalupe (Messico, 1531)
2. Nostra Signora di Aparecida (Brasile, 1717)
3. Nostra Signora del Miracolo (apparizione ad Alphonse Marie Ratisbonne, Roma, 1842)
4. Nostra Signora di La Salette (Francia, 1846)
5. Nostra Signora di Lourdes (Francia, 1858)
6. Nostra Signora di Pontmain (Francia, 1871)
7. Nostra Signora di Gietrzwald (Polonia, 1877)
8. Nostra Signora di Fatima (Portogallo, 1917)
9. Nostra Signora di Beauraing (Belgio, 1932 - 1933)
10. Vergine dei Poveri (Banneux, Belgio, 1933)
11. Signora di tutti i popoli (Amsterdam, Olanda 1945 - 1959)
12. Nostra Signora di Akita (Giappone, 1973)
13. Maria Vergine e Madre riconciliatrice di tutti i popoli (Finca Betania, Venezuela, 1976)
14. Nostra Signora di Kibeho (Ruanda, 1981)

A queste apparizioni vanno aggiunte, in quanto riconosciute dopo la pubblicazione del dizionario citato, le seguenti:

16. Nostra Signora del Laus (Francia, 1664 - 1718)

 

Un elenco di appena 17 apparizioni riconosciute ufficialmente. Tra le quali si nota subito la mancanza delle apparizioni del 1830 a santa Caterina Labouré, in Rue du Bac, a Parigi, nella cappella della Medaglia Miracolosa: nonostante l’atteggiamento favorevole della Chiesa, non fu infatti possibile ottenere la diretta testimonianza della religiosa.

 

Accanto alle apparizioni ufficialmente riconosciute, ci sono poi quelle per le quali, pur non essendoci stato il riconoscimento ufficiale, è stato però autorizzato il culto, come ad esempio quelle di Nostra Signora di Caravaggio (Italia, 1432) o Nostra Signora di Knock (Irlanda, 1879). 

La Chiesa ha inoltre approvato alcune manifestazioni mariane (benché diverse dalle apparizioni), come ad esempio la Madonna delle Lacrimelacrimazione (Siracusa, 1953).

 

Altro fenomeno ancora sono le guarigioni miracolose. Prendendo il santuario cui esse si riferiscono per antonomasia, cioè quello di Lourdes, su oltre 2.700 casi segnalati ufficialmente, appena 69 hanno avuto il riconoscimento ufficiale di “inesplicabili” dai medici del Bureau des constatations médicales (Ufficio delle constatazioni mediche), un centro medico specialistico istituito dalla Chiesa per esaminare presunti miracoli. 

Tra queste, posso citare quelle di Evasio Ganora, di Casale Monferrato (2 giugno 1950), e quella di suor Luigina Traverso (23 luglio 1965), riconosciuta l’11 ottobre 2012.

 

Anche nel caso in cui un'apparizione mariana sia ritenuta autentica dall'autorità ecclesiastica, è comunque considerata una rivelazione privata e quindi una fonte subalterna alla Parola di Dio, e la Chiesa non richiede ai fedeli di credervi (CCC 67). 

L'apparizione può attirare l'attenzione su un qualche aspetto della rivelazione ricevuta pubblicamente, per un motivo specifico, ma non può mai aggiungere qualcosa di "nuovo" al deposito della fede.

 

 

Come si può valutare l’autenticità di una apparizione mariana?

 

Il 25 febbraio 1978 la Congregazione per la Dottrina della Fede, ha pubblicato le “Norme della Congregazione per procedere nel Giudizio delle Apparizioni e Rivelazioni Presunte”, contenente le regole seguenti:

 

- Il vescovo diocesano può iniziare un processo di sua propria iniziativa o su richiesta di un fedele per indagare sui fatti concernenti una presunta apparizione. 
- La conferenza episcopale nazionale può intervenire se il vescovo diocesano locale vi si rivolge o se l'evento diventa importante a livello nazionale o almeno a livello di più di una diocesi.
- Anche la Sede Apostolica (il Vaticano) può intervenire, su richiesta del vescovo locale stesso, o su richiesta di un gruppo di fedeli, o di sua propria iniziativa.

 

L’indagine segue dei criteri di ordine positivo:

 

1. Certezza morale (la certezza richiesta per agire moralmente in una situazione di dubbio) o almeno grande probabilità riguardo all'esistenza di una rivelazione privata alla fine di una seria indagine del caso; 
2. Valutazione delle qualità personali della persona in questione (equilibrio mentale, onestà, vita morale, sincerità, obbedienza all'autorità della Chiesa, buona volontà nel praticare la fede in modo normale, ecc.).
3. Valutazione del contenuto delle rivelazioni stesse (cioè non sono in disaccordo con la fede e la morale della Chiesa, e sono libere da errori teologici).
4. La rivelazione porta sana devozione e frutti spirituali nelle vite delle persone (maggiori preghiere, maggior numero di conversioni di cuori, opere di carità che ne risultano, ecc.).

 

criteri di ordine negativo:

 

1. Errori evidenti riguardo ai fatti.
2. Errori dottrinali attribuiti a Dio, alla Santa Vergine Maria o allo Spirito Santo riguardo al modo in cui essi si manifestano.
3. Qualsiasi tentativo di guadagno finanziario in relazione all'evento supposto.
4. Azioni gravemente immorali commesse dalla persona o da quelli che erano insieme alla persona al momento dell'evento.
5. Disordini psicologici o inclinazioni ad essi da parte della persona o delle persone che erano con essa.

 

Dopo questa indagine iniziale, se l'avvenimento risponde ai criteri positivi e negativi, si può concedere un iniziale permesso precauzionale che praticamente stabilisce quanto segue: "per il momento, non c'è motivo di opporsi a ciò". Questo permette la partecipazione pubblica nella devozione alla presunta apparizione.

Alla fine, occorre dare un giudizio ed una deliberazione definitiva, con l'approvazione o la condanna dell'evento.

 

Il giudizio può dunque essere di 4 forme:

- Negativo nel corso del fenomeno (constat de non supernaturalitate)
- Negativo al termine del fenomeno (constat de non supernaturalitate)
- Neutro nel corso del fenomeno (non constat de supernaturalitate – ma potrebbe in futuro!)
- Positivo solo al termine del fenomeno (constat de supernaturalitate)

 

 

Perché la Madonna appare? Non ha forse esaurito il proprio compito con la sua esistenza terrena?

 

Benché non parli di apparizioni mariane, il Concilio Vaticano II nella costituzione dogmatica Lumen Gentium, al n.62 afferma della Madonna: “assunta in cielo, non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salute eterna. Con la sua materna carità si prende cura dei fratelli del Figlio suo ancora posti in mezzo a pericoli e affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata”.

 

La Madonna non ha dunque terminato il suo compito, preparando la venuta terrena di Gesù:

 

“Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio che si chiamerà Emmanuele” (Is 7, 14)

 

“Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo… Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profetaEcco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. (Mt 1, 18.23)

 

Ella prepara infatti anche la seconda venuta di Gesù:

 

Per mezzo della santissima Vergine Maria Gesù Cristo è venuto al mondo, ugualmente per mezzo di lei egli deve regnare nel mondo. …la santissima Vergine Maria, che l'ha messo al mondo la prima volta e lo farà risplendere la seconda.

(San Luigi Maria Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, nn. 1, 13)

 

Un ruolo importante quello di Maria, della quale si parla dalla Genesi

 

“Allora il Signore Dio disse al serpente: Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”. (Gen 3, 13.15)

 

… all’Apocalisse

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra (…) Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. (…) Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, (…) si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. (Ap 12)

 

 

La Madonna appare dunque tra gli uomini per guidarli a Suo Figlio, lottando contro il demonio

 

Secondo Jean Guitton gli ultimi due secoli di apparizioni mariane moderne sono parte di un grande disegno della Provvidenza, secondo il quale la Madonna è stata inviata dal Cielo per mettere in guardia l’umanità dai piani di Satana che mirano a condurre l’umanità all’autodistruzione e le anime alla dannazione eterna.

 

“Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo, Egli stesso è la Rivelazione. Ma non possiamo certo impedire a Dio di parlare a questo nostro tempo, attraverso persone semplici e anche per mezzo di segni straordinari che denunciano l’insufficienza delle culture che ci dominano, marchiate di razionalismo e positivismo… Uno dei segni del nostro tempo è che la segnalazione di apparizioni mariane si stanno moltiplicando nel mondo…” - (Joseph Ratzinger in Vittorio Messori, Rapporto sulla fede)

 

 

Le apparizioni mariane degli ultimi due secoli

 

Anno

Località

Veggente/i

Titolo mariano

Riconoscimento 

1830

Rue du Bac, Parigi

Caterina Labouré

Maria concepita senza peccato 

1836

1846

La Salette

Massimino e Melania

Maria Madre della Riconciliazione

1851

1858

Lourdes

Bernadette

Immacolata Concezione

1862

1917

Fatima

Lucia, Giacinta, Francesco

Regina del Rosario

1930

1945-1959

Amsterdam

Ida Peerdeman

Signora di tutti i popoli

2002

1981-1989

Kibeho, Rwanda

Alphonsine, Nathalie, Marie-Claire

Maria Vergine dei Dolori

2001

1981-oggi

Medjugorje, Bosnia Erzegovina

Ivanka, Mirjana, Marija, Vicka, Ivan, Jakov

Regina della Pace

Dichiarazione di Zara (1991); Commissione internazionale (2010-13)

 

 

Il messaggio della Vergine Maria negli ultimi due secoli: un estremo appello alla conversione

 

RUE DU BAC (1830) - Così Caterina Labouré descrive l’apparizione della Madonna del 27 novembre 1830, la principale tra le quattro avvenute nello stesso anno: “Stava in piedi... i piedi poggiavano sopra un globo, o meglio, sopra un mezzo globo, o almeno io non ne vidi che una metà (in seguito Caterina dirà di aver visto anche un serpente di colore verdastro e chiazzato di giallo, sotto i piedi della Vergine).

 

LA SALETTE (1846) - “Da quanto tempo soffro per voi! Se voglio che mio Figlio non vi abbandoni, mi è stato affidato il compito di pregarLo continuamente per voi.”

A noi la scelta: usare le tenaglie o il martello per togliere o aggiungere chiodi alla croce di Gesù.

 

LOURDES (1858) – “Mi disse che non mi prometteva di farmi felice (come) in questo mondo, ma nell’altro” (18 febbraio); “Penitenza, penitenza, penitenza! Pregherete Dio per i peccatori. Andate a baciare la terra per la conversione dei peccatori” (24 febbraio).

 

FATIMA (1917) – Nella prima parte del segreto, la Madonna mostra ai tre pastorelli l’inferno: “Molte anime vanno all’Inferno, perché non c’è nessuno che prega per loro”; 

nella seconda parte del segreto profetizza la seconda guerra mondiale e il diffondersi del comunismo, ma alla fine promette: “Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà… e sarà concesso al mondo un periodo di pace”; 

nella terza parte del segreto vedono “un Vescovo vestito di Bianco - abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre - …giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati” (il 13 maggio 2000 Giovanni Paolo II ha accompagnato il testo della terza parte del segreto di Fatima con il commento del capitolo 12 dell’Apocalisse).

 

AMSTERDAM (1945-1959) – “Devono pregare maggiormente. Devono pregare per arrestare la corruzione! Il mondo intero si annienterà da se stesso se non lo fanno!” (19 novembre 1949); 

“Devi annunciare questo: Cristianità, non conosci il grande pericolo che ti sovrasta. Vi è uno spirito che intende infiltrarsi in te. Ma – e con la mano fa il segno benedicente – la vittoria è nostra!” (15 agosto 1950).

 

KIBEHO (1981-1989) - “Se piango è perché voi uomini siete in uno stato così critico che non posso più trattenere le lacrime per voi… Che cosa aspettano? Non si rendono conto che il tempo si fa breve? (15 agosto 1982) – Dopo questo messaggio Alphonsine ha una terribile visione che anticipa il genocidio che nel 1994 costerà la vita a un milione di persone, principalmente di etnia tutsi.

“Figli miei, pregate, pregate, pregate! Seguite il Vangelo di mio Figlio e mettetelo in pratica!” (28 novembre 1989)

 

MEDJUGORJE (dal 1981 a oggi) - “Io sono la Beata Vergine Maria”. In seguito, comparendo nuovamente alla sola Marija, la Madonna dice: “Pace. Pace. Pace. Riconciliatevi. Riconciliatevi con Dio e tra di voi. E per fare questo è necessario credere, pregare, digiunare e confessarsi” (26 giugno 1981);

“Cari figli, …vi invito a pregare e digiunare ancora più fortemente… affinché con il vostro aiuto sia realizzato tutto quello che voglio realizzare attraverso i segreti che ho iniziato a Fatima. Vi invito, cari figli, a comprendere l'importanza della mia venuta e la serietà della situazione” (25 agosto 1991)

L’8 dicembre 1991, festa della Immacolata Concezione, viene sciolta l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS). Il 25 dicembre, festa del Santo Natale, Gorbaciov si dimette e viene ammainata la bandiera rossa che sventolava sul Cremlino.

 

I “5 sassi” che più volte la Regina della Pace ha indicato all’uomo contemporaneo come efficace arma contro l’odierno “Golia”, cioè il Demonio e il peccato: (1) la preghiera, in particolare il Santo Rosario; (2) la confessione mensile; (3) l’Eucaristia; (4) la lettura della Parola di Dio; (5) la pratica del digiuno il mercoledì e il venerdì.

 

I DIECI SEGRETI - dei veggenti, tre (Mirjana, Ivanka, Jakov) sono a conoscenza dei dieci segreti, mentre gli altri tre (Marija, Ivan, Vicka) ne conoscono solo novei veggenti che conoscono i dieci segreti hanno solo più apparizioni annuali.

dieci segreti possono essere divisi in tre gruppi: due avvertimenti / un segno / sette castighi

 

Messaggio del 19 luglio 1981 - Anche quando sulla collina lascerò il segno che vi ho promesso, molti non crederanno. Verranno sulla collina, si inginocchieranno, ma non crederanno. È ora il tempo di convertirsi e fare penitenza!

 

Messaggio del 17 aprile 1982 - Queste mie apparizioni qui a Medjugorje sono le ultime per l'umanitàAffrettatevi a convertirvi

 

 

Il giudizio della Chiesa sulle apparizioni di Medjugorje

 

Alla luce di quanto sopraesposto, possiamo ritornare alla specifica questione relativa al giudizio della Chiesa sulle apparizioni di Medjugorje consapevoli che, trattandosi di un fenomeno tuttora in corso, non può esserci un riconoscimento definitivo da parte dell’autorità ecclesiastica, la quale interverrebbe prontamente e irrevocabilmente solo qualora avesse già prove certe che si trattasse di false apparizioni. Chi dunque contesta le apparizioni di Medjugorje dicendo che esse sono false poiché la Chiesa non le ha ancora riconosciute, non sta muovendo una obiezione fondata, bensì un’illazione gratuita fondata sull’ignoranza delle norme procedurali in materia.

 

Il vescovo di Mostar e la Dichiarazione di Zara

Nel primi tempi delle apparizioni, appena la voce degli straordinari avvenimenti raggiunse il vescovado di Mostar – diocesi al cui interno è compresa Medjugorje –, Mons. Pavao Zanic manifestò una certa apertura nei confronti di quanto riferito dai sei ragazzi in merito alle visioni della Gospa, per poi mutare radicalmente posizione. Al punto che, nominato presidente di una commissione d’inchiesta voluta dalla Santa Sede, espresse nel 1986 il proprio parere fortemente negativo al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, l’allora Card. Joseph Ratzinger. 

Ratzinger non accolse però le conclusioni del vescovo di Mostar e riaffidò l’esame della questione alla Conferenza Episcopale Jugoslava, la quale procedette a formare una nuova commissione d’indagine. Dopo aver svolto nuove indagini sul fenomeno nel suo complesso, la conferenza dei vescovi jugoslavi rilasciò la cosiddetta “Dichiarazione di Zara” – dal luogo in cui i prelati si erano riuniti – il cui testo riporto integralmente di seguito, poiché è l’ultimo pronunciamento ufficiale della Chiesa in merito alla soprannaturalità delle apparizioni di Medjugorje, dunque il principale testo cui fare riferimento: 

 

<<I vescovi sin dall'inizio seguono le apparizioni di Medjugorje tramite il vescovo della diocesi, la commissione episcopale e la commissione della conferenza episcopale jugoslava per Medjugorje. 

Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali. Tuttavia, i numerosi credenti che arrivano a Medjugorje provenienti da vali luoghi e spinti da motivi religiosi e di altro genere hanno bisogno dell'attenzione e della cura pastorale innanzitutto del vescovo della diocesi e poi anche di altri vescovi così che a Medjugorje e con Medjugorje si possa promuovere una sana devozione verso la Beata Vergine Maria, in armonia con l'insegnamento della Chiesa. A tal fine i vescovi forniranno adeguate indicazioni liturgico-pastorali e tramite la commissione continueranno a seguire e a far luce sugli avvenimenti di Medjugorje. 

Zara, 10 aprile 1991 

I vescovi jugoslavi>>

 

Ora, per comprendere il valore di un tale pronunciamento posso ricordare ancora quanto già in precedenza esposto: l’autorità ecclesiastica ha a disposizione una triplice alternativa quando deve giudicare della soprannaturalità di certi fenomeni. 

Anzitutto potrebbe disporre di sufficienti elementi per giudicare inattendibile ogni giudizio di soprannaturalità sugli eventi considerati, nei confronti dei quali esprimerebbe dunque il proprio parere negativo utilizzando l’espressione “constat de non supernaturalitate”, ovvero “si constata la non soprannaturalità” delle presunte apparizioni o visioni o altro fenomeno indagato.

La seconda possibilità sarebbe quella in cui, pur non disponendo di elementi sufficienti per pronunciare un giudizio negativo, tuttavia non vi fossero neppure gli elementi minimi necessari per riconoscere la verità del fenomeno considerato: in tal caso si utilizzerebbe l’espressione “non constat de supernaturalitate”, ovvero “non si constata la soprannaturalità”. Tale espressione esprime un giudizio prudente e attendista allo stato attuale delle indagini, non precludendo però in alcun modo la possibilità che in futuro, svolte ulteriori analisi del fenomeno, se ne possa riconoscere quella soprannaturalità che al momento non è possibile attestare. 

Infine, nel caso in cui ci siano gli elementi necessari per poter riconoscere la natura soprannaturale dell’oggetto d’indagine – in questo caso le apparizioni – la Chiesa potrebbe utilizzare il giudizio “constat de supernaturalitate”. Si capisce bene un tale giudizio, per il valore del riconoscimento in esso contenuto, si presenta come definitivo, irrevocabile, poiché è impensabile che l’autorità ecclesiale riconosca come “vero” un presunto fenomeno soprannaturale per poi rimangiarsi la parola in seguito a ulteriori indagini. E questo spiega perché, a fenomeno in corso, non si possa emettere alcuna sentenza positiva in maniera definitiva, con il rischio poi di dover procedere a eventuali smentite. 

 

Alla luce di quanto sopra, rileggendo la Dichiarazione di Zara si nota come la posizione della Chiesa – “non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali” -  corrisponda alla seconda delle tra alternative disponibili, ovvero quella che esprime una cauta apertura – poiché non se ne afferma la non-soprannaturalità – rimandando tuttavia ad altre indagini ulteriori pronunciamenti

Proprio nell’ambito di quella stessa dichiarazione si fa largo tuttavia un criterio che i seguito verrà più volte invocato come metro di giudizio in merito a un fenomeno che, tuttora in corso, non permette pronunciamenti definitivi. Il testo parla infatti dei numerosi pellegrini che si recano a Medjugorje “spinti da motivi religiosi e di altro genere” e riconosce che questo accorrere di credenti e non è un “frutto” di Medjugorje che merita attenzione. Il criterio implicito della dichiarazione è dunque quello dei frutti, per la tutela e il sostegno dei quali non si esita a una tirata d’orecchi allo stesso vescovo di Mostar, al quale si ricorda che i pellegrini hanno bisogno della sua “attenzione e cura pastorale”. 

 

Nel 1993 mons. Ratko Peric ha preso il posto di mons. Zanic alla guida della diocesi di Mostar, proseguendo sulla stessa linea di sostanziale chiusura nei confronti delle apparizioni di Medjugorje, forse anche in conseguenza di alcuni attriti con i religiosi francescani che gestiscono la parrocchia, attriti che – lo abbiamo visto presentando la storia della Bosnia-Erzegovina – probabilmente non sono alieni da quelle difficoltà di rapporto che hanno caratterizzato le relazioni tra i frati e il clero diocesano al termine del dominio turco, alla fine dell’Ottocento.

 

Il pronunciamento del 1998: a Medjugorje si può andare in pellegrinaggio

Un nuovo pronunciamento da parte della Congregazione della Dottrina della fede si è avuto nel 1998 allorché mons. Gilbert Aubry, vescovo di La Rèunion, scrisse a tale organo della Santa Sede chiedendo chiarimenti in merito alla possibilità di autorizzare pellegrinaggi a livello diocesano. In merito, l’allora segretario Card. Tarcisio Bertone rispose con una lettera datata 26 maggio 1998 in cui, precisando che non poteva dare soddisfazione a tutti i quesiti formulatigli in merito alle apparizioni di Medjugurje poiché “non è norma della Santa Sede assumere, in prima istanza, una posizione propria diretta su supposti fenomeni soprannaturali”, rimandando invece all’autorità della conferenza episcopala jugoslava e alla “Dichiarazione di Zara” da essa sottoscritta nel 1991. 

A questo punto il Card. Bertone introduce una ulteriore osservazione, alla luce del mutato contesto storico seguito al collasso della Federazione Jugoslava: “Dopo la divisione della Jugoslavia in diverse nazioni indipendenti, spetterebbe ora ai membri della Conferenza Episcopale della Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente in esame la questione ed emettere, se il caso lo richiede, nuove dichiarazioni”.

Quindi, il Segretario dell’ex Sant’Ufficio entra nel merito di una spinosa questione. Mons. Peric aveva infatti inviato una missiva al Segretario Generale di “Famille Chrètienne” ribadendo il suo giudizio negativo su Medjugorje: “La mia convinzione e posizione non è solo ‘non consta della soprannaturalità’ ma ugualmente quella di ‘consta della non soprannaturalità’ delle apparizioni o rivelazioni di Medjugorje”. Dinanzi a tali conclusioni, il card. Bertone precisa che tale affermazione “deve essere considerata espressione di una convinzione personale del Vescovo di Mostar, il quale, in quanto ordinario del luogo, ha tutti i diritti di esprimere ciò che è e rimane un suo parere personale”

 

Infine, viene ricordato l’orientamento pastorale da adottare in merito ai pellegrinaggi: “per quanto concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera privata, questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa”.

Il Card. Bertone è poi tornato ancora sull’argomento nel libro L’ultima veggente di Fatima (BUR 2008), precisando che il fenomeno Medjugorje necessita di ulteriori e approfonditi esami, ma “nel frattempo sono permessi i pellegrinaggi privati con un accompagnamento pastorale dei fedeli. Infine, tutti i pellegrini cattolici possono recarsi a Medjugorje, luogo di culto mariano dove è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali”. Questa è una precisazione importante poiché significa che, per quanto una parrocchia o una diocesi non siano autorizzate a organizzare pellegrinaggi a Medjugorje – al punto che persino l’Opera Romana Pellegrinaggi, l’“agenzia viaggi” della Santa Sede, in seguito alla lettera di Bertone del 1998 ha dovuto eliminare i pellegrinaggi a Medjugorje dal suo programma -, tuttavia se i fedeli allestiscono simili iniziative hanno il permesso di contare su un “accompagnamento pastorale”. Vale a dire che il parroco può unirsi alla comitiva e recarsi in Bosnia Erzegovina per prestare tutti i servizi pastorali necessari: dall’orientare i fedeli sulla posizione della Chiesa in merito alle apparizioni al permettere una piena celebrazione sacramentale del pellegrinaggio.

 

La Commissione di Inchiesta

Mentre proseguivano gli esami scientifici, siamo giunti al 17 marzo 2010, allorché è risuonato l’annuncio della Sala Stampa Vaticana: “E’ stata costituita, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, sotto la presidenza del Cardinale Camillo Ruini, una Commissione Internazionale di Inchiesta su Medjugorje. Detta Commissione, composta da Cardinali, Vescovi, periti ed esperti, lavorerà in maniera riservata, sottoponendo l’esito del proprio studio alle istanze del Dicastero”. L’afflusso sempre più massiccio dei pellegrini e la notorietà planetaria acquisita da Medjugorje hanno condotto dunque la Santa Sede a individuare una ventina di esperti che, condotto un esame sul fenomeno Medjugorje nel suo complesso, analizzando i risultati delle indagini svolte in passato e valutando quanto di nuovo emerso negli anni più recenti, possano “aggiornare” il giudizio della Chiesa in merito alle apparizioni della Regina della Pace, offrendo ai fedeli un parere più legato all’attualità di quanto non sia per la Dichiarazione di Zara che, attualmente unico testo di riferimento, risale ormai a venti anni fa. Un po’ troppo, per un giudizio autorevole su un fenomeno tuttora in corso, dunque bisognoso di continui aggiornamenti e approfondimenti in quanto a valutazione.

 

La posizione del Vescovo di Vienna

In merito alla decisione della Santa Sede di nominare una Commissione che potesse lavorare per esprimere una posizione più precisa e chiara – oltre che aggiornata – sulle apparizioni della Regina della Pace, credo che abbia influito – e non poco – la visita compiuta dal card. Christoph Schönborn, Arcivescovo di Vienna e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale si è recato in pellegrinaggio privato a Medjugorje il 28 dicembre 2009. Dopo aver celebrato in parrocchia la messa di mezzanotte dell’ultimo giorno dell’anno, il Cardinale, in compagnia della veggente Marija Pavlovic, si è recato sulla collina delle apparizioni, presso la statua della Regina della Pace che ricorda esattamente il luogo dopo la Madonna è apparsa la prima volta, il 24 giugno 1981.

L’arcivescovo di Vienna ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito alla sua esperienza a Medjugorje, facendo emergere quello che è il suo personale giudizio sul fenomeno: 

 

“So di Medjugorje già da molti anni, non personalmente perché non ero ancora mai stato qui, ma nella nostra Diocesi e molto al di là di essa sperimento i frutti di Medjugorje. Ho sempre detto una sola ed identica cosa, ciò che Gesù dice nel Vangelo: l’albero si riconosce dai frutti. Quando da noi vedo i frutti di Medjugorje, posso dire che sicuramente l’albero è buono. (…) Se Medjugorje non fosse a posto, dovremmo respingere metà dei nostri seminaristi, poiché così tante nostre vocazioni sacerdotali sono legate direttamente o indirettamente a Medjugorje”.

 

Ecco che riemerge quel criterio che già ho cercato di evidenziare presentando la Dichiarazione di Zara: guardando ai frutti di Medjugorje, si può giudicare dell’albero. In tal senso, sono proprio i pellegrini sempre più numerosi, le innumerevoli confessioni e sante comunioni, le conversioni e le vocazioni nate a Medjugorje che costituiscono il principale criterio di valutazione per un fenomeno che è tuttora in corso.

 

Interrogato sulla posizione della Chiesa, l’arcivescovo di Vienna ha poi offerto una sintesi che mi pare utile riportare: 

 

“La Suprema Autorità della Chiesa ci ha dato direttive chiare, non da parte del Papa stesso, ma da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha chiaramente confermato ciò che a suo tempo hanno detto i Vescovi della Jugoslavia e che indubbiamente vale come norma per Medjugorje. (…) La Santa Sede, in accordo con la dichiarazione dei Vescovi Iugoslavi del 1991, dice: Primo: Non constat de supernaturalitataeQuesta è un’espressione che si utilizza raramente e significa che la soprannaturalità degli eventi non è accertata, ma questa è una formulazione classica della Dottrina Ecclesiastica. Non si dice che la soprannaturalità è esclusa, ma non è, o non è ancora, definitivamente confermata e ciò per una ragione molto semplice che io sostengo completamente. Io sono membro della Congregazione per la Dottrina della Fede ed è comprensibile che io sostenga questo, se dovessimo discutere di questo, cioè: finché i fenomeni continuano, sicuramente non si arriverà ad un giudizio definitivo della Chiesa, perché qualcosa del genere non è ancora stato mai fatto. A Lourdes e a Fatima gli avvenimenti erano terminati, e solo allora la Chiesa ha dato il suo giudizio. Il giudizio definitivo. Anche in questo caso si arriverà a questo prima o poi, ma anche qui lasciamo le mani libere alla Madre di Dio. 

Secondo: Non si possono organizzare pellegrinaggi ufficiali, dunque io non posso organizzare un pellegrinaggio episcopale a Medjugorje. Ciò è in logica connessione con quello che è stato detto nel primo punto. Dunque, non c’è ancora un riconoscimento ufficiale, ma con quella formulazione è detto molto chiaramente che la soprannaturalità non è esclusa. La Chiesa ha detto chiaramente: non è escluso. Non è accertato, ma non è neppure escluso. 

La terza cosa che la dottrina della Chiesa dice chiaramente, allo stesso modo in accordo con i Vescovi Iugoslavi, è che qui bisogna accompagnare spiritualmente i pellegrini. (…) Penso che in questo modo Medjugorje può continuare bene ad andare per la sua strada, con la fiducia che la Chiesa, Madre e Maestra, qui seguirà davvero bene la strada per la quale si va.”

 

Cosa si sa della posizione di Giovanni Paolo II?

Ritengo utile a questo punto riportare un passaggio dell’intervista che Bruno Volpe ha realizzato con Padre Adam Bonieky, direttore della rivista cattolica polacca “Tygonik Powszechny”, il quale ha affermato che Giovanni Paolo II – del quale era amico personale – “credeva fermamente in Medjugorje anche se per ovvia cautela non si è mai pronunciato in pubblico”, per non “creare destabilizzazioni e contrasti nell’episcopato” e non discostarsi dal giudizio prudente dell’autorità ecclesiastica competente. Addirittura il religioso polacco afferma che Giovanni Paolo II “Aveva studiato il problema a fondo e giudicava valide quelle visioni. Immagini che una volta sbagliai il nome di una delle veggenti e lui mi corresse. Insomma, lo conosceva in tutti i suoi dettagli”. 

Ma Papa Wojtyla non nutriva solo un interesse per Medjugorje tale da spingerlo a documentarsi sul fenomeno, bensì – secondo quanto testimoniato da Mons. Sebasti Murilo Krieger, già vescovo di Florianopolis (Brasile) – era convinto della positività e veridicità delle apparizioni. Al punto che quando Mons. Krieger incontra Giovanni Paolo II il 24 febbraio 1990 e gli comunica che sta per recarsi per la quarta volta in pellegrinaggio a Medjugorje, il santo Padre <<si raccoglie per qualche istante e poi gli sussurra: “Medjugorje è il centro spirituale del mondo”. Lo stesso giorno, durante una colazione con il Santo Padre, presenti altri vescovi brasiliani, Krieger si rivolge di nuovo a papa Wojtyla per chiedergli: «Santità, posso dire ai veggenti di Medjugorje che invia loro la sua benedizione?». E il Papa risponde: «Sì, sì», e lo abbraccia.>>

 

Papa Francesco e Medjugorje

Attualmente (27 giugno 2015) nessuna decisione è ancora stata presa in merito alle apparizioni di Medjugorje. La Commissione presieduta dal card. Ruini ha concluso i suoi lavori nel 2014, consegnando il tutto alla Congregazione per la Dottrina della Fede e al Santo Padre.

In prossimità del 34mo anniversario delle apparizioni, caduto il 25 giugno 2015, avevano fatto discutere le dichiarazioni di Papa Francesco che, rispondendo il 6 giugno alle domande dei giornalisti sul volo di rientro da Sarajevo, aveva affermato: “Sul problema di Medjugorje Papa Benedetto XVI, a suo tempo, aveva fatto una commissione presieduta dal cardinale Camillo Ruini; c’erano anche altri cardinali, teologi e specialisti lì. Hanno fatto lo studio e il cardinale Ruini è venuto da me e mi ha consegnato lo studio, dopo tanti anni – non so, 3-4 anni più o meno. Hanno fatto un bel lavoro, un bel lavoro… Il cardinale Müller (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, NdR) mi ha detto che avrebbe fatto una “feria quarta” in questi tempi; credo sia stata fatta l'ultimo mercoledì del mese. Ma non sono sicuro… Siamo lì lì per prendere delle decisioni. Poi si diranno. Per il momento si danno soltanto alcuni orientamenti ai vescovi, ma sulle linee che si prenderanno”.

 

Queste parole hanno fatto pensare a un pronunciamento imminente. Ma così non è stato. Non si sono tenute riunioni “plenarie” (cioè con tutti i cardinali e vescovi membri del dicastero) né l’ultima “feria quarta” (cioè la riunione mensile) ha – secondo quanto scritto da Andrea Tornielli il 26 giugno 2015 – toccato l’argomento Medjugorje. Essendo in programma una prossima riunione solo dopo l’estate ed essendoci il Sinodo di ottobre, pare difficile attendersi un pronunciamento prima dell’autunno di quest’anno. Una volta che si sarà svolta la riunione della Congregazione per la Dottrina della Fede deputata a delineare le linee pastorali in merito a Medjugorje, spetterà però a Papa Francesco esprimersi in merito.

Di fronte alle varie ipotesi emerse in questi giorni, credo convenga stare ai fatti. E questi sono anzitutto i milioni di pellegrini che vanno a Medjugorje a tornano con il cuore cambiato, dopo aver ritrovato Dio e fatto esperienza del Suo amore e della Sua misericordia.

Per il resto, attendiamo nella preghiera il pronunciamento della Chiesa e il giudizio del Papa, ribadendo la nostra filiale obbedienza alla Chiesa e continuando a informare sui fatti di Medjugorje nei termini di una pura testimonianza umana, senza voler anticipare in nulla il giudizio della Chiesa.

Chiediamo l’intercessione di Maria perché la Verità possa presto e miracolosamente trionfare.

 

Diego Manetti

27 giugno 2015

 

 

2) IMPORTANZA DELLA SANTA MESSA
SPIEGATA DALLA MADONNA A CATALINA RIVAS  (DA AGGIORNARE)

[...] È questa la testimonianza che devo e voglio dare al mondo intero, per la maggior Gloria di Dio è per la salvezza di chiunque voglia aprire il proprio cuore al Signore. Affinché molte anime, consacrate a Dio, ravvivino il fuoco dell’amore per Cristo, sia quelle che hanno nelle loro mani il potere di farlo scendere sulla terra per essere nostro nutrimento, sia le altre, affinché perdano l’uso di riceverlo "per abitudine" e rivivano il meraviglioso stupore dell’incontro quotidiano con l’amore. Affinché i miei fratelli e sorelle laici di tutto il mondo vivano il più grande dei Miracoli con il cuore: la celebrazione della Santa Eucaristia.

Era la vigilia del giorno dell’Annunciazione e noi tutti del nostro gruppo eravamo andati a confessarci. Alcune signore del gruppo di preghiera non riuscirono a farlo e rimandarono la confessione al giorno seguente, prima della Santa Messa.

Quando il giorno seguente giunsi in chiesa con un po’ di ritardo, il signor Arcivescovo e i sacerdoti stavano entrando già nel presbiterio. In quel momento la Vergine disse [...]: "Oggi per te è un giorno di apprendistato e voglio che tu faccia molta attenzione perchè, di ciò che sei testimone oggi, dovrai farne partecipe l'umanità".

[...]

Il signor Arcivescovo cominciò la Santa Messa e giunto all'Atto Penitenziale, la SS. Vergine disse: "Dal profondo del tuo cuore, chiedi perdono al Signore per tutte le tue colpe, per averlo offeso, così potrai partecipare degnamente a questo privilegio di assistere alla Santa Messa".

Per una frazione di secondo pensai: "Sono in grazia di Dio, mi sono appena confessata ieri sera". La Madonna rispose:- "E tu credi che da ieri sera non hai offeso il Signore? Lascia che ti ricordi alcune cose. Quando stavi uscendo per venire qui, la ragazza che ti aiuta ti si avvicinò per chiederti alcune cose, e poiché eri in ritardo, sbrigativamente le rispondesti in modo non molto cortese. E' stata una mancanza di carità da parte tua, e dici di non avere offeso Dio...?

Nella strada che hai fatto per venire qui, un autobus ti ha attraversato la strada e ti ha quasi urtato e tu ti sei espressa in maniera poco conveniente contro quel pover'uomo, invece di venire in chiesa a fare le tue orazioni, preparandoti per la Santa Messa. Hai mancato di carità e hai perso la pace, la pazienza. E dici di non aver offeso il Signore?...

E arrivi all'ultimo momento, quando già la processione dei celebranti sta uscendo per celebrare la Messa... e stai per parteciparvi senza una previa preparazione...".

[...]

"Perchè arrivare all'ultimo momento? Dovreste essere qui prima, per poter fare una preghiera e chiedere al Signore di mandare il Suo Santo Spirito, perchè vi conceda uno spirito di pace che scacci via lo spirito del mondo, le preoccupazioni, i problemi e le distrazioni, e poter essere così capaci di vivere questo momento tanto sacro. Invece arrivate quasi all'inizio della celebrazione e vi partecipate come se andaste ad assistere ad un evento qualsiasi, senza nessuna preparazione spirituale. Perché? E' il miracolo più grande, e voi avete la possibilità di vivere il momento del più grande regalo da parte dell'Altissimo, ma non lo sapete apprezzare".

[...]

Era un giorno di festa e si doveva recitare il Gloria. Nostra Signora disse: "Glorifica e benedici con tutto il tuo amore la Santissima Trinità, riconoscendoti una Sua creatura".

[...]

Arrivò il momento della Liturgia della Parola e la Vergine mi fece ripetere: "Signore, voglio oggi ascoltare la Tua Parola e dare frutto abbondante; che il Tuo Santo Spirito mondi il terreno del mio cuore, perchè la Tua Parola cresca e si sviluppi, purifica il mio cuore perchè sia ben disposto".

"Voglio che tu stia attenta alle letture e a tutta l'omelia del sacerdote. Ricorda che la Bibbia dice che la Parola di Dio non ritorna senza aver dato frutto. Se stai attenta, resterà qualcosa in te di tutto quello che ascolti. Devi cercare di ricordare tutto il giorno quelle Parole, che hanno lasciato in te un’impronta. Potranno essere una volta due frasi, poi sarà l'intera lettura del Vangelo, qualche volta solo una parola, da assaporare per il resto del giorno; questo si farà carne in te perchè è questa la maniera di trasformare la vita, e fare in modo che la parola di Dio trasformi".

"E ora, dillo al Signore che sei qui per ascoltare ciò che tu vuoi che Egli dica oggi al tuo cuore".

Ringrazio nuovamente Dio perché mi dà l’opportunità di ascoltare la Sua Parola; chiedo perdono per aver mantenuto un cuore tanto duro per così tanti anni e per aver insegnato ai miei figli ad andare alla Messa la domenica perché così comandava la Chiesa, e non per amore e per il bisogno di riempirsi di Dio...

Io che avevo assistito a tante Eucaristie, più che altro come un obbligo, e avevo creduto con questo di essere salva... Di viverla, nemmeno per sogno, di porre attenzione alle letture e alla omelia del sacerdote ancor meno. Quale dolore ho provato per tanti anni persi inutilmente, a causa della mia ignoranza!... Quanta superficialità nelle Messe alle quali assistiamo quando c’è un matrimonio, o una Messa da morto, oppure perché ci teniamo a farci vedere dagli altri! Quanta ignoranza riguardo questa nostra Chiesa e riguardo i Sacramenti! Quanto spreco nel voler istruirci e coltivarci nelle cose del mondo, che in un momento possono sparire senza che nulla rimanga, e che alla fine della vita non ci servono neanche ad aggiungere un minuto alla nostra esistenza! Ma di quello che ci farà guadagnare un poco di cielo sulla terra e poi la vita eterna, non sappiamo niente! E ci consideriamo uomini e donne istruiti...!

Un attimo dopo si arrivò all'Offertorio e la Vergine Santissima disse: "Recita così: «Signore, Ti offro tutto ciò che sono, quello che ho, quello che posso, tutto pongo nelle Tue mani. Eleva Tu, Signore, quel poco che io sono. Per i meriti del Tuo Figlio, trasformami, Dio Altissimo. Ti supplico per la mia famiglia, per i miei benefattori, per ogni membro del nostro apostolato, per tutte le persone che ci combattono, per quelli che si raccomandano alle mie povere preghiere... Insegnami ad umiliare il mio cuore affinché il loro cammino sia meno duro!» E' così che pregavano i Santi e così voglio che facciate voi".

[...]

All'improvviso, cominciarono ad alzarsi in piedi delle persone che non avevo visto prima. Era come se dal fianco di ogni persona che si trovava nella Cattedrale, uscisse un'altra persona. La chiesa si riempì così di varie persone giovani e belle, vestite con tuniche bianchissime. Si diressero fino al corridoio centrale procedendo poi verso l'altare.

Disse nostra Madre: "Osserva, sono gli Angeli Custodi di ognuna delle persone che si trovano qui. E' il momento nel quale il vostro Angelo Custode porta le vostre offerte e preghiere all'Altare del Signore".

[...]

Alcuni di loro portavano un vassoio d'oro con qualcosa che risplendeva di una luce bianco-dorata. Disse la Vergine: "Sono gli angeli Custodi che stanno offrendo questa Santa Messa per molte varie intenzioni, di quelle persone che sono coscienti di ciò che significa questa celebrazione, di quelle che hanno qualcosa da offrire al Signore...

In questo momento..., offrite le vostre pene, i vostri dolori, le vostre speranze, le vostre gioie e tristezze, le vostre richieste. Ricordatevi che la Messa ha un valore infinito, quindi siate generosi nell'offrire e nel chiedere".

Dietro ai primi Angeli, ne venivano altri che non avevano niente nelle mani, le avevano vuote. Disse la Vergine: "Sono gli Angeli delle persone che pur essendo qui, non offrono mai niente, che non sono interessate a vivere ogni momento liturgico della Messa e non hanno offerte da portare all'altare del Signore".

Per ultimi, vi erano degli altri Angeli che erano piuttosto tristi, con le mani giunte in preghiera, ma con gli occhi bassi: "Sono gli Angeli Custodi delle persone che pur essendo qui, è come se non ci fossero, vale a dire delle persone che sono venute per forza, che sono venute perchè si sentono obbligate, ma senza nessun desiderio di partecipare alla Santa Messa, e così gli Angeli vanno tristemente perchè non hanno niente da portare all'Altare, salvo le proprie preghiere.

Non intristite il vostro Angelo Custode... Pregate molto, pregate per la conversione dei peccatori, pregate per la pace nel mondo, per i vostri famigliari, per il vostro prossimo e per quelli che si raccomandano alle vostre preghiere. Pregate, pregate molto, non solo per voi, ma anche per gli altri.

Ricordatevi che l'offerta più gradita al Signore la fate quando offrite voi stessi come olocausto, affinché Gesù, nello scendere, vi trasformi con i Suoi propri meriti. Cosa avete da offrire al Padre che sia solo vostro? Il nulla ed il peccato, ma se vi offrite in unione ai meriti di Gesù, quell’offerta è gradita al Padre".

[Catalina vede ora tante persone vestite con tuniche di vari colori; N.d.R.] Tutti questi si inginocchiavano al canto "Santo, Santo, Santo il Signore...". Nostra Signora disse: "Sono tutti i Santi e i Beati del Cielo e fra di essi vi sono anche le anime dei vostri famigliari che godono già della Presenza di Dio".

[...]

La Vergine disse: "Ti colpisce il fatto di vedermi un poco più indietro di Monsignore [il celebrante; N.d.T.], vero? Ma così deve essere... Per quanto mi ami, il Figlio Mio non Mi ha dato la dignità che dà ad un sacerdote, di poterlo continuamente portare quotidianamente tra le Mie mani, come lo fanno le mani sacerdotali. Ecco perchè provo un profondissimo rispetto per il sacerdote e per quel miracolo che Dio realizza per suo mezzo, e che mi obbliga qui ad inginocchiarmi".

Dio mio, quanta dignità, quanta grazia riversa il Signore sulle anime sacerdotali, e noi non ne siamo coscienti, e talvolta, nemmeno tanti di loro!

Di fronte all'altare cominciarono a presentarsi delle ombre di persone di colore grigio, che sollevavano le mani verso l'alto. Disse la Vergine Santissima: "Sono anime benedette del Purgatorio che aspettano le vostre preghiere per trovare refrigerio. Non cessate di pregare per loro. Pregano per voi, ma non possono pregare per loro stesse, siete voi che dovete pregare per loro, per aiutarle ad uscire per incontrarsi con Dio e godere eternamente di Lui.

Come vedi, Io sono qui sempre... La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle apparizioni, e questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo Io sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa. Ai piedi dell'Altare dove si celebra l'Eucaristia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo insieme agli Angeli, perchè Io sto sempre con Lui".

Lo dico con dolore: la maggioranza degli uomini, ancor più delle donne, se ne stanno in piedi [durante la consacrazione] con le braccia incrociate come se dovessero rendere un omaggio al Signore da pari a pari, da uguale ad uguale. Disse la Vergine: "Dillo agli esseri umani, che mai un uomo è così davvero uomo come quando piega le ginocchia davanti a Dio".

Il celebrante pronunciò le parole della "Consacrazione". Era una persona di statura normale, ma all'improvviso cominciò a crescere, a riempirsi di luce, di una luce soprannaturale, tra il bianco e il dorato che lo avvolgeva, e diventava fortissima nella parte del volto, tanto che non si potevano più vedere i suoi lineamenti. Quando sollevò l'Ostia, vidi che le sue mani avevano sul dorso dei segni, dai quali usciva molta luce. Era Gesù!... Era Lui che con il Suo Corpo avvolgeva quello del celebrante. [...]

Istintivamente abbassai la testa e Nostra Signora disse: "Non distogliere lo sguardo, alza gli occhi, contemplalo, incrocia il tuo sguardo con il Suo e ripeti la preghiera di Fatima: «Gesù mio, io credo, adoro spero e Ti amo. Ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non ti amano». Perdono e Misericordia... Adesso digli quanto lo ami, rendi il tuo omaggio al Re dei Re".

[...]

Non appena Monsignore pronunciò le parole della Consacrazione del vino, insieme alle sue parole, incominciarono ad apparire dei bagliori come lampi, nel cielo e sullo sfondo. La chiesa non aveva più né tetto, né pareti, tutto era buio, vi era solamente quella luce che brillava nell'Altare.

All'improvviso sospeso in aria vidi Gesù Crocifisso, dalla testa sino alla parte bassa del torace. Il tronco trasversale della croce era sostenuto da grandi e forti mani. Dal centro di quello splendore, si distaccò un piccolo lume come una colomba molto piccola e molto brillante che, fatto velocemente il giro della chiesa, si posò sulla spalla sinistra del signor Arcivescovo [il celebrante; N.d.R.], che continuava ad essere Gesù, perchè potevo distinguere la Sua capigliatura, le Sue piaghe luminose, il Suo grandioso corpo, ma non vedevo il Suo volto.

In alto, Gesù Crocifisso, stava con il viso reclinato sulla spalla destra. Si vedevano sul volto e sulle braccia i segni dei colpi e delle ferite. Sul costato destro, all'altezza del petto, vi era una ferita da cui usciva a fiotti verso sinistra del sangue, e verso destra qualcosa che sembrava acqua, però molto brillante; ma erano piuttosto fasci di luce quelli che si dirigevano verso i fedeli, muovendosi a destra e a sinistra. Mi stupiva la quantità di sangue che traboccava dal Calice e pensai che avrebbe impregnato e macchiato tutto l'Altare, ma non ne cadde una sola goccia!

In quel momento la Vergine disse: "Te l'ho già ripetuto, questo è il miracolo dei miracoli, per il Signore non esistono né tempo, né distanza e nel momento della Consacrazione, tutta l'Assemblea viene trasportata ai piedi del Calvario nell'istante della Crocifissione di Gesù".

Può qualcuno immaginarselo? I nostri occhi non lo possono vedere, ma tutti siamo là, nello stesso momento nel quale lo stanno crocefiggendo e mentre chiede perdono al Padre, non solamente per quelli che lo uccidono, ma per ognuno dei nostri peccati: "Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno!".

A partire da quel giorno, non mi importa se mi prendono per pazza, io chiedo a tutti di inginocchiarsi, chiedo a tutti di cercare di vivere con il cuore e con tutta la sensibilità di cui sono capaci quel privilegio che il Signore ci concede.

Quando stavamo per cominciare a pregare il Padre Nostro, parlò il Signore, per la prima volta durante la celebrazione, e disse: "Ecco, voglio che tu preghi con la maggiore profondità di cui sei capace e che, in questo momento, ti ricordi della persona o delle persone che ti hanno causato più male nella tua vita, affinché tu li abbracci e dica loro con tutto il cuore: «Nel Nome di Gesù io ti perdono e ti auguro la pace. Nel Nome di Gesù io ti chiedo perdono e desidero la mia pace». Se questa persona merita la pace, la riceverà e ne avrà un gran bene; se questa persona non è capace di aprirsi alla pace, la pace tornerà al tuo cuore. Ma non voglio che tu riceva o dia la pace ad altre persone, fino a quando non sei capace di perdonare e di provare quella pace dapprima nel tuo cuore".

"Fate attenzione a quello che fate" - continuò il Signore - "Voi ripetete nel Padre Nostro: perdonaci come noi perdoniamo quelli che ci offendono. Se siete capaci di perdonare e non, come dicono alcuni, di dimenticare, state mettendo delle condizioni a Dio. State dicendo: perdonami soltanto come io sono capace di perdonare, non di più".

Non so come spiegare il mio dolore, nel comprendere quanto possiamo ferire il Signore e quanto possiamo fare male a noi stessi con tanti rancori, con i cattivi sentimenti e le cose brutte che nascono dai complessi e dalla suscettibilità. Perdonai, perdonai di cuore e chiesi perdono a tutti quelli che talvolta mi avevano offeso, per sentire la pace del Signore.

[...]

Arrivò il momento della Comunione dei celebranti [...] la Vergine disse: "Questo è il momento di pregare per il celebrante e per i sacerdoti che lo accompagnano, ripeti con me: Signore, benedicili, santificali, aiutali, purificali, amali, abbine cura, sostienili con il tuo amore... Ricordatevi di tutti i sacerdoti del mondo, pregate per tutte le anime consacrate...".

Amati fratelli, questo è il momento in cui dobbiamo pregare perché loro sono la Chiesa, così come lo siamo anche noi laici. Molte volte i laici esigono molto dai sacerdoti, però siamo incapaci di pregare per loro, di capire che sono persone umane, di comprendere e apprezzare la solitudine che molto spesso può circondare un sacerdote.

Dobbiamo capire che i sacerdoti sono persone come noi e che hanno bisogno di comprensione, di assistenza, che hanno bisogno di affetto e di attenzioni da parte nostra, perché stanno dando la loro vita per ognuno di noi, come Gesù, consacrandosi a Lui.

Il Signore vuole che la gente del gregge che Dio ha affidato loro, preghi e aiuti il proprio Pastore a santificarsi. Un giorno o l’altro, quando saremo dall’altra parte, comprenderemo la meraviglia compiuta dal Signore nel darci dei sacerdoti che ci aiutano a salvare la nostra anima.

[...]

La gente cominciò ad uscire dai banchi per andare a comunicarsi [...] Il Signore mi disse: "Aspetta un momento, voglio che tu osservi qualcosa...". Per un impulso interiore alzai gli occhi fino alla persona che andava a prendere la comunione nella lingua dalle mani del sacerdote. Devo precisare che questa persona [...] non si era potuta confessare la sera prima e lo fece quella mattina, prima della Santa Messa. Quando il sacerdote ebbe posto la Sacra Ostia sulla sua lingua, vi fu come un lampo di luce; quella luce di colore bianco dorato intenso, attraversò questa persona prima dalla spalla e poi circondando la spalla, gli omeri e la testa. Disse il Signore: "E' così che Io Mi compiaccio nell'abbracciare un'anima che viene a ricevermi col cuore puro!". Il tono di Gesù era quello di una persona contenta.

[...]

Quando mi diressi a ricevere la comunione, Gesù mi ripeté: "L'Ultima Cena fu il momento di maggiore intimità con i Miei. In quell'ora dell'amore, istituii quello che agli occhi degli uomini potrebbe sembrare la più grande pazzia, farmi prigioniero d'Amore. Istituii l'Eucaristia. Volli rimanere con voi fino alla fine dei secoli, perchè il Mio Amore non poteva sopportare che rimanessero orfani quelli che amavo più della Mia Vita...".

[...]

Quando tornai al mio posto, mentre mi inginocchiavo il Signore mi disse: "Ascolta...". [in quel momento una signora, seduta davanti a Catalina che aveva appena preso la Comunione, senza aprire bocca disse]: "Signore, ricordati che siamo alla fine del mese e che non ho i soldi per pagare l'affitto, la rata della macchina, il collegio dei bambini, devi fare qualcosa per aiutarmi... Per favore, fa che mio marito smetta di bere tanto, non posso sopportare più le sue ubriachezze, e mio figlio minore perderà di nuovo l'anno se non lo aiuti, questa settimana ha gli esami... e non dimenticarti della vicina che deve cambiare casa, che lo faccia una buona volta perchè io non la posso sopportare...".

[...] Gesù mi disse con un tono triste: "Ti sei resa conto? Non mi ha detto una sola volta che Mi ama, non una sola volta ha dato segni di gratitudine per il dono che le ho fatto di far scendere la Mia Divinità fino alla sua povera umanità, per elevarla a Me. Non una sola volta ha detto: «grazie, Signore». E' stata una litania di richieste... e sono così quasi tutti quelli che vengono a ricevermi.

Io sono morto per amore e sono risuscitato. Per amore aspetto ognuno di voi e per amore rimango con voi... ma voi non vi rendete conto del fatto che Io ho bisogno del vostro amore. Ricorda che Sono il Mendicante d'Amore in quest'ora sublime per l'anima".

[...]

Quando il celebrante stava per impartire la benedizione, la Vergine Santissima disse: "Fai attenzione, osserva bene... Invece di fare il segno della Croce, voi fate un ghirigoro. Ricorda che questa benedizione può essere l'ultima che ricevi nella tua vita dalla mano di un sacerdote. Tu non sai se uscendo da qui, morirai o no, e non sai se avrai l'opportunità che un altro sacerdote ti dia una benedizione. Quelle mani consacrate ti stanno dando la benedizione nel Nome della Santissima Trinità, pertanto, fai il Segno della Croce con rispetto e come se fosse l'ultimo della tua vita".

[...]

[subito dopo la fine della Messa, Gesù disse:] "Non andate via di corsa dopo terminata la Messa, rimanete un momento in Mia compagnia, traetene profitto e lasciate che anche Io possa trarre profitto dalla vostra compagnia...".

[... Catalina chiede a Gesù:] Signore quanto rimani davvero, dopo la comunione? Suppongo che il Signore abbia riso della mia ingenuità, perché disse: "Tutto il tempo che tu vorrai tenermi con te. Se mi parli durante tutto il giorno, dedicandomi qualche parola durante le tue faccende, Io ti ascolterò. Io sono sempre con voi, siete voi che vi allontanate da Me. Uscite dalla Messa, e per quel giorno è quanto basta; avete osservato il giorno del Signore, e tutto finisce lì, e non pensate che Mi piacerebbe condividere la vostra vita familiare con voi almeno in quel giorno.

Voi nelle vostre case avete un luogo per tutto, e una stanza per ogni attività: una camera per dormire, un'altra per cucinare, una per mangiare, ecc.. Qual'è il luogo che hanno destinato a Me? Deve essere un luogo nel quale non soltanto tenete una immagine permanentemente impolverata, ma un luogo nel quale almeno per cinque minuti al giorno la famiglia si riunisce a ringraziare per la giornata, per il dono della vita, a pregare per le necessità quotidiane, chiedere benedizioni, protezione, salute... Tutti hanno un posto nelle vostre case, tranne Io.

Gli uomini programmano la loro giornata, la settimana, il semestre, le vacanze ecc.. Sanno in quale giorno riposeranno, in che giorno andranno al cinema o ad una festa, a visitare la nonna o i nipoti, i figli, gli amici, quando andranno a divertirsi. Ma quante famiglie dicono almeno una volta al mese: «Questo è il giorno in cui dobbiamo andare a visitare Gesù nel Tabernacolo» e tutta la famiglia viene a fare conversazione con Me, a sedersi di fronte a Me e a parlarmi, a raccontarmi ciò che è accaduto negli ultimi giorni, raccontarmi i problemi, le difficoltà che hanno, chiedermi ciò di cui hanno necessità... Farmi partecipe delle loro faccende! Quante volte?

Io so tutto, leggo nel più profondo dei vostri cuori e delle vostre menti, però Mi piace che siate voi a raccontarmi le vostre cose, che me ne facciate partecipe come uno della famiglia, come con l'amico più intimo. Quante grazie perde l'uomo perchè non Mi dà un posto nella sua vita...".

[...]

"Volli salvare la Mia creatura, perchè il momento di aprirle la porta del Cielo è stato pieno di troppo dolore...

Ricorda che nessuna madre ha nutrito il proprio figlio con la sua carne. Io sono arrivato a questo eccesso d'Amore per comunicarvi i Miei meriti.

La Santa Messa sono Io stesso che prolungo la Mia vita e il Mio Sacrificio sulla Croce in mezzo a voi. Senza i meriti della Mia Vita e del Mio Sangue, che cosa avete voi per presentarvi davanti al Padre? Il nulla, la miseria, il peccato...

Voi dovreste sorpassare in virtù gli Angeli e gli Arcangeli, perchè loro non hanno la fortuna di ricevermi come alimento, voi sì. Essi bevono una goccia della sorgente, ma voi che avete la grazia di ricevermi, potete bere tutto l'oceano...".

L'altra cosa di cui il Signore mi parlò con dolore fu di quelle persone che si incontrano con Lui per abitudine. Di quelle che hanno perso il meraviglioso stupore di ogni incontro con Lui. Di come l'abitudine faccia diventare certe persone così tiepide che non hanno mai niente di nuovo da dire a Gesù quando Lo ricevono. Delle non poche anime consacrate che perdono l’entusiasmo di innamorarsi del Signore e fanno della loro vocazione un mestiere, una professione, alla quale non si dedicano più di quanto sia necessario, ma senza sentimento...

Quindi il Signore mi parlò dei frutti che ogni comunione deve portare in noi. Accade infatti che ci sia della gente che riceve il Signore ogni giorno, ma non cambia la propria vita.

Dedicano molte ore alla preghiera, compiono molte opere, ecc. ecc., ma la loro vita non si trasforma, e una vita che non si trasforma non può dare frutti autentici per il Signore. I meriti che riceviamo nell’Eucaristia debbono portare frutti di conversione in noi e frutti di carità per i nostri fratelli.

Noi laici abbiamo un incarico molto importante dentro la nostra Chiesa, non abbiamo nessun diritto di tacere davanti all’invito che ci fa il Signore, come lo fa ad ogni battezzato, di andare ad annunciare la Buona Novella. Non abbiamo alcun diritto di ricevere tutte queste conoscenze e non darle agli altri, e così permettere che i nostri fratelli muoiano di fame, mentre noi abbiamo tanto pane nelle nostre mani.

Non possiamo stare a guardare mentre la nostra Chiesa cade in rovina, perché siamo comodi nelle nostre Parrocchie, nelle nostre case, ricevendo e continuando a ricevere tanto dal Signore: la Sua Parola, le omelie del sacerdote, i pellegrinaggi, la Misericordia di Dio nel Sacramento della confessione, l’unione meravigliosa attraverso il cibo Eucaristico, i discorsi del tale o del tal’altro predicatore.

In altre parole, stiamo ricevendo tanto e non abbiamo il coraggio di uscire dalle nostre comodità, di andare in un carcere, in una casa di correzione, di parlare con chi è più bisognoso, di dirgli che non si dia per vinto, che è nato cattolico e che la sua Chiesa ha bisogno di lui, anche lì dove è, sofferente, perché questo suo dolore servirà per redimere altri, perché questo sacrificio gli farà guadagnare la vita eterna.

Non siamo capaci di andare negli ospedali dove ci sono i malati terminali e, recitando la coroncina alla Divina Misericordia, aiutarli con la nostra preghiera in quei momenti di lotta tra il bene e il male, per liberarli dalle insidie e dalle tentazioni del demonio. Ogni moribondo ha paura, e anche soltanto tenendo loro la mano, parlando loro dell’amore di Dio e della meraviglia che li aspetta nel Cielo con Gesù e Maria e insieme ai propri cari che sono già partiti, reca loro conforto.

L’ora che stiamo vivendo, non ammette che accettiamo l’indifferenza.

Dobbiamo essere per i nostri sacerdoti la mano d’aiuto che va dove loro non possono arrivare. Ma per fare questo, per averne il coraggio, dobbiamo ricevere Gesù, vivere con Gesù, alimentarci di Gesù. Abbiamo paura di impegnarci un po’ di più e quando il Signore dice: "Cerca prima il Regno di Dio e il resto ti sarà dato in aggiunta", è ricevere tutto. È cercare il Regno di Dio con tutti i mezzi e... aprire le mani per ricevere TUTTO in aggiunta; perché Egli è il Padrone che paga meglio, l’unico che è attento anche alle tue più piccole necessità!

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